Contratto di locazione a canone concordato

Cos’è il contratto di affitto a canone concordato? Cominciamo con il dire che questa tipologia molto diffusa di contratto di affitto ha una durata di tre anni ed è rinnovabile di ulteriori 2 alle medesime condizioni pattuite. Le stesse condizioni valgono per tutti i Comuni capoluogo di provincia e i Comuni confinanti con le aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania. Il contratto di locazione a canone concordato viene stipulato nel rispetto delle legge numero 431/1998 e in base agli accordi sottoscritti a livello locale dalle organizzazioni sindacali degli inquilini (ad esempio Confedilizia, UPPI, ASPPI) e proprietari ( tra cui ad esempio: Confedilizia, UPPI, ASPPI ).
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Questi particolari accordi locali fissano il tipo di contratto (agevolato, transitorio, per universitari), durata, rinnovo, importo canone, aggiornamento ISTAT, clausole di rescissione, oneri accessori, uso e consegna, ripartizione spese, modifiche e migliorie, esigenze particolari del locatore/conduttore, varie ed eventuali. E proprio in base a questi accordi viene definito il canone, che – a questo punto non è libero – ma deve uniformarsi agli accordi sindacali stipulati a livello locale, che fissano anche le altre condizioni contrattuali.

Con questo tipo di contratto si hanno alcuni vantaggi di cui beneficiano entrambi le parti, e – tra tutti – il principale è che l’importo dei canoni di affitto è generalmente più basso rispetto alla media del mercato immobiliare. Ma oltre a questo vantaggio economico, con il contratto di affitto a canone concordato si risparmia anche l’imposta per la registrazione del contratto, che  è pari all’1,4% (anziché 2) l’imponibile IRPEF, che verrà applicata nella percentuale del 66,5% anziché 85% dei contratti di locazione standard. Inoltre, per chi opta per la cedolare secca l’IRPEF sul 730 passa dall’aliquota del 21% al 10%.  Ma oltre a queste agevolazioni , dobbiamo aggiungere che – in base alla legge di Stabilità 2016- il contratto di affitto a canone concordato gode anche di un’ulteriore agevolazioni per i proprietari che affittano con questa modalità, con un ribasso sull’IMU pari al 25%.  Purtroppo però, nelle città in cui gli accordi territoriali stabiliscono canoni non in linea con il mercato attuale, questa tipologia contrattuale incontra ancora poche adesioni.

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